FABIO MAGNANI
ROOTS
Come radici: presenza scenica e cura della relazione
Esperienza richiesta per partecipare: dal II anno
Come posso trovare maggior consapevolezza di me stesso in scena?
Perché a volte ho timore di entrare?
Battute che non si sentono, corpi casuali, idee sovrapposte, non curanza dello spazio e dei propri compagni. Tutte cose che ci fanno perdere forza sulla scena e noi proveremo a fare un po' di pulizia.
A volte ci occorrono alcuni fondamentali per essere più efficaci.
Primo fra tutti: non giocare per te stesso, gioca per gli altri.
Capiremo insieme quanto è decisamente più gustoso prendersi cura dei propri compagni di gioco.
Lavoreremo sugli sguardi, sui contatti e sulla collaborazione.
Cercheremo la consapevolezza di noi stessi nello spazio, una maggiore presenza scenica del corpo e la concretezza della relazione.
Un’esplorazione audace fra quelli che sono gli strumenti fondamentali dell’attore teatrale, per raggiungere così un livello di improvvisazione più organico e di qualità superiore.
Cosa occorre?
Abbigliamento comodo (scuro e neutro)
Acqua da bere
FABIO MAGNANI - BIO
Nasce a Rimini il 13 Giugno del 1988 e si avvicina al teatro per la prima volta all’età di quattordici anni, grazie alla compagnia Alcantara, con la quale ancora collabora dopo tanti anni.
Frequenta l’accademia di recitazione Alessandra Galante Garrone di Bologna nella quale si diploma. Successivamente inizia subito le sue esperienze professionali come attore e formatore.
Le prime esperienze teatrali sono legate al teatro indipendente prodotto da piccole realtà (Alcantara, Mann spettacolo, Compagnia del Serraglio, Città teatro).
Successivamente inizia a collaborare con diversi registi e maestri internazionali fra i quali: Robert Wilson a San Paolo in Brasile, Cesar Brie a Buenos Aires in Argentina, Silvia Gribaudi in differenti città d’Europa.
Il suo percorso attoriale incrocia differenti stili artistici dal teatro di prosa al teatro fisico, dalla clownerie all’improvvisazione teatrale (long e short form).
Approfondisce i suoi studi sulla maschera del Clown con Andrè Casaca.
Il percorso di formazione personale si arricchisce poi con le contaminazioni di teatro danza, mimo, commedia dell’arte, maschera neutra e larvali ed acrobatica a terra.
Dal 2012 è improvvisatore professionista e formatore a livello nazionale.
Nel 2020 inizia la collaborazione con la coreografa Silvia Gribaudi come performer e danzatore nello spettacolo “Monjour” in tournée europea.
Altre esperienze legate al mondo del teatro di strada con la “Compagnia dei Ciarlatani”.
Partecipa poi al progetto no profit di “Ciarlatani senza Frontiere” con destinazione il Kenya e i suoi slum nel 2010, successivamente in Bosnia nel 2017.
Dal 2014 ad oggi collabora con Damiano Scarpa di Alcantara Teatro al percorso di teatro psicosociale con persone affette da differenti patologie psichiatriche e disabilità fisiche.
Dal 2018 è docente presso la scuola di teatro A. Galante Garrone.
FRANCESCO BENTINI
FOCUS!
Meno è molto meglio
Esperienza richiesta per partecipare: dal IV anno
Spesso in scena dissipiamo energie e opportunità per troppa frenesia, che ci porta a cercare continuamente idee anziché cogliere il minuscolo spunto (magari incidentale!) che è già sufficiente per costruire una grande scena.
Serve FOCUS!
Lavoreremo sull’essenzialità, sul valorizzare l’idea dell’altro e sull’innalzamento della proposta e del gioco scenico. Partire con poco per costruire davvero insieme e trovare il gioco/conflitto/idea comune. FOCUS significa:
- Fight the Plot Monster!
“Mandare avanti la storia” non come forzatura o schema drammaturgico, ma come conseguenza di ciò che succede TRA le persone.
- Slow down a bit!
Nelle scene vogliamo coltivare prima l’intensità e poi la storia, e concentrare le energie verso un fuoco per valorizzarlo. Lavoreremo nel silenzio, nel caos, sul ritmo.
- Daily Funny
Minuzie e bizzarrie della vita quotidiana custodiscono tutta la comicità che ci serve: basta un po’ di focus.
FRANCESCO BENTINI - BIO
Francesco Bentini è laureato in Medicina e Chirurgia. E già non so se mi spiego.
Poco prima si innamora dell’improvvisazione, sale su un palco e non scende più. Da quel momento scopre, studia, viaggia. Ciao ciao Medicina. Da Chicago e Calgary porta a casa una cornucopia di delizie che ama sperimentare sui palchi e proporre a belle persone tipo voi.
Dal 2014 gioca in tanti spettacoli di improvvisazione e porta in scena un format per due improvvisatori e una musicista, Patatràc, che dopo 10 anni e 200 repliche oggi gli piace molto.
Collabora con fin troppe realtà poderose per le quali scrive e mette in scena spettacoli di divulgazione (tra cui “Grande Giove!", “I Contadini di Purocielo”, “Dopa”), orientamento scolastico, stand-up comedy, spot e web series, corto/medio/lungometraggi ("Qualcosa non va", "Io sono qui", "Luce naturale”).
Mai sentiti? Non mi offendo. L’importante è avere sempre una storia da raccontare.
6 ore di workshop 10:30/13:30 14:30/17:30 SABATO 11 GENNAIO 2025
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